Estetica delle etichette per abbigliamento

L’elemento che spinge un possibile acquirente a selezionare un capo di abbigliamento per il camerino di prova è costituito da due gesti che tutti conosciamo ed abbiamo compiuto: il primo è toccare gli articoli per valutarne la leggerezza od il suo contrario, la consistenza, la morbidezza e la piacevolezza al tatto, il secondo è stringere tra le dita i cartellini ad essi applicati; il capo sarà tanto più facilmente selezionato, quanto più le informazioni contenute nelle etichette saranno chiare, concise, scritte in caratteri facilmente leggibili, ma anche se la grafica risulterà accattivante, se il logo aziendale sarà ben posizionato sulla superficie, se il materiale impiegato per il “cartellino” sarà corrispondente sia al segmento di mercato interessato (capo più giovane, più trendy, più classico …), così come al tipo di valore economico del capo.

 

E’ infatti l’insieme di tutte queste sensazioni, tattili e visive, che contribuiscono in maniere determinante alla decisione del consumatore quanto all’acquisto dell’articolo messo in vendita.

Etichette per abbigliamento nel ciclo produttivo

Affinché le etichette contengano informazioni corrette e conformi, sono necessari vari passaggi all’interno del ciclo produttivo di un capo di abbigliamento.

 

Soprattutto per quanto riguarda le informazioni relative alla manutenzione di un vestito femminile, un pantalone, un cappotto, è necessario che il capo sia sottoposto ad un controllo qualità e a svariate prove di laboratorio indispensabili al fine di determinare la temperatura di lavaggio e di stiratura, oltre ad altre importanti informazioni relative ai trattamenti corretti per cura e pulizia.
Solo dopo che queste operazioni saranno certificate, si potranno fornire le indicazioni più opportune per la creazione del cartellino, che verranno aggiunte alle informazioni fondamentali, come il nome del produttore e la composizione delle fibre con le quali il capo di vestiario è stato realizzato.