Bottonificio Lozio ®
Applicazione di etichette per abbigliamento con pistola sparafili Calabrone ®

La realizzazione dei fili aggancia cartellini per etichette da abbigliamento

Abbiamo illustrato come i fili aggancia cartellini Lozio ® del marchio Calabrone ® sono una garanzia di qualità e durevolezza. La comprensione di tale affermazione inizia con la conoscenza del modo in cui essi vengono prodotti.


Sembra strano pensare che esista un processo produttivo e di approntamento davvero assai articolato, per semplici filamenti in materiale plastico, eppure è così. Per la verità, è proprio la presenza di tale processo ad essere il primo elemento che contraddistingue la qualità del marchio Lozio ®, un’azienda leader nel mercato europeo della produzione e distribuzione di filamenti per etichette e cartellini – con relativa pistola spara-fili – per tutti gli articoli presenti in ciascuno e tutti i settori merceologici, dallo abbigliamento all’oggettistica, dai mobili all’alimentare, dalla valigeria alle scarpe, all’intimo, la cancelleria, i computer, gli articoli per autoricambi, ecc.

In verità non c’è limite all’uso dei lacci per etichette se non quello dettato dalla sola fantasia di coloro che realizzano articoli di abbigliamento, e in realtà il loro impiego si estende praticamente a qualsiasi articolo commerciale che il mondo imprenditoriale possa concepire.

Fili per etichette da abbigliamento – uno sguardo ravvicinato

Per comprendere meglio questo soggetto, cominciamo ad esaminarlo da vicino. Potremmo pensare ad un viaggio che facciamo dentro un grande magazzino, giriamo tra gli scaffali e gli espositori luminosi e colorati, e osserviamo. Ci sono gli articoli di abbigliamento, questi presentano una o più etichette, unite all’articolo tramite un filamento sintetico chiaro, qualche volta trasparente, alcune volte colorato, ma il più delle volte bianco naturale.

 

Queste bavette in materiale plastico particolare vengono utilizzate con lo scopo di unire le etichette per abbigliamento ai capi di vestiario, ad una valigia, oppure ancora ad un capo di intimo, giusto per fare tre semplici esempi di comune esperienza. Osserviamo questi articoli, e notiamo che presentano diverse caratteristiche e dimensioni.

Ad esempio i modelli impiegati usati per fissare le etichette da abbigliamento agli articoli di calzetteria, ma anche ai capi di intimo presentano una delle due estremità con forma a tronchetto – atta ad essere applicata con la pistola spara-fili – mentre l’altra estremità termina con una sorta di gancio, utile per appendere il capo al supporto dell’espositore del negozio. Invece, il filamento usato per applicare la etichetta ad un pregiato articolo di valigeria è solitamente più lungo e robusto.

Tornando con lo sguardo ai capi di vestiario ci rendiamo conto che i lacci utilizzati per unire detti capi alle rispettive etichette per abbigliamento presentano normalmente una lunghezza media, rispetto alle dimensioni della maggior parte dei modelli di cui viene fatto impiego per le tipologie diverse dal vestiario.

 

Tocchiamo questo filo aggancia cartellino applicato al capo che stiamo osservando, e se è prodotto dalla Lozio ® ce ne accorgeremo subito, il tatto restituisce una sensazione di leggerezza unita ad una percezione di robustezza davvero invidiabile, sembra quasi un tutt’uno con il capo di vestiario.

Il processo produttivo

A questo punto, la domanda sorge spontanea: come vengono realizzati?

 

Per spiegarlo con semplicità non è necessario essere molto tecnici, sebbene la tecnologia utilizzata sia notevole. Vengono utilizzate macchine per iniezione di materie plastiche. Esse sono costituite da presse di dimensioni ragguardevoli, sulle quali viene montato uno stampo di acciaio. Sopra la struttura della pressa viene montata una tramoggia (una sorta di imbuto) dentro la quale viene versato il granulato (sia la materia prima di nylon che quella in polipropilene impiegate per lo stampaggio dei fili aggancia cartellini ci pervengono dal fornitore in forma di granulato).

 

Dalla tramoggia parte un condotto dentro il quale abbiamo una sorta di vite senza fine (tecnicamente chiamata coclea). Il granulato versato nella tramoggia finisce dentro ad un condotto all’interno del quale gira una vite senza fine e la cui parete esterna è rivestita da resistenze elettriche che scaldano e fondono il granulato, mentre la vite senza fine lo spinge con forza in forma liquida – e quindi PLASTICA – all’interno dello stampo di iniezione, sino a quando le impronte (le apposite sedi realizzate nell’acciaio dello stampo con la forma del prodotto da realizzare) vengono a trovarsi colme a dovere.

 

Una volta raffreddatasi la stampata, lo stampo si apre e gli articoli così prodotti ne vengono estratti automaticamente.

 

Naturalmente essendo i filamenti per le etichette da abbigliamento e cartellini piuttosto sottili (affinché non allarghino troppo le maglie del tessuto cui vengono applicati per il tramite della pistola sparafili) non è possibile ottenere il prodotto finito direttamente dallo stampo di iniezione materie plastiche. Per risolvere il problema, lo stampo viene approntato in modo tale che la sezione dei filamento sia maggiore rispetto a quella del prodotto finale. Una volta realizzato e reso operativo lo stampo per la produzione dei nostri articoli – come seconda fase di lavorazione una volta effettuata la stampata – questi ultimi vengono tirati – allungandoli, ma anche diminuendone il diametro – fino ad ottenere la sezione desiderata.
Gli stampi sono molteplici così come sono molteplici i modelli dei lacci per etichette e cartellini da usare per abbigliamento, oggettistica, valigeria, mobili, ecc.

Il risultato finale

Ed eccolo qui, il laccio che unisce l’ etichetta da abbigliamento al capo di vestiario che abbiamo tra le mani. Ha fatto un viaggio lungo e insospettato, iniziato da un rozzo formato granulare della resina sintetica, proseguito lungo le maglie tortuose e plasmanti dei condotti da iniezione e delle resistenze termiche, terminato in forma di elegante filamento per etichetta o cartellino per il nostro capo di abbigliamento.

 

Nella sua semplicità, è un risultato straordinario.