Veridicità delle etichette per abbigliamento

La veridicità delle informazioni che accompagnano un capo di abbigliamento è regolamentata dal “Quadro normativo per gli obblighi di etichettatura”.

 

Tutti i prodotti tessili, affinché possano essere messi a disposizione sul mercato, devono obbligatoriamente riportare etichette saldamente fissate, durevoli, facilmente leggibili, visibili e accessibili.
Devono indicare le cosiddette composizioni fibrose, sia in termini di denominazioni, che di ripartizioni percentuali, così come precisamente stabilito dalle disposizioni, senza che siano consentite abbreviazioni, ad eccezione di codici meccanografici.

 

Per quanto concerne invece la responsabilità del venditore, questi incorre nei medesimi obblighi del fabbricante se immette sul mercato un prodotto con il proprio nome o marchio.
Diversamente è semplicemente tenuto a garantire che il prodotto rechi un cartellino in conformità alla vigente normativa. In Italia vige l’obbligo di etichettatura in lingua italiana.

Eco etichette per abbigliamento

Tra i tanti nuovi materiali – innovativi ed ecocompatibili – che trovano ampia applicazione nella creatività dei designer che progettano le etichette per abbigliamento, uno dei più interessanti è un foglio flessibile, composto di fibre naturali e carta riciclata.

E’ un materiale che garantisce un’eccellente stabilità dimensionale, una grande resistenza meccanica all’abrasione, alla flessione e allo sfaldamento ed è pertanto perfetto perché poco alterabile.
Il principale componente della materia prima è pura cellulosa riciclabile, componente primario delle fibre arboree, amalgamato con una piccola percentuale di lattice, successivamente personalizzato in diverse soluzioni, specifiche per le diverse necessità.
Nel mondo dell’applicazione dei cartellini negli ultimi anni viene rivolta sempre maggiore attenzione a materiali alternativi, innovativi e ecosostenibili.